Le aziende richiedono capacità 4.0, soprattutto per la gestione dei dati

Le aziende si attrezzano per affrontare i cambiamenti della quarta rivoluzione industriale, e ai neoassunti chiedono di saper gestire e applicare le tecnologie 4.0: nel 2017 un’assunzione su 3 ha infatti richiesto al candidato capacità digitali. Allo stesso tempo però le aziende puntano anche ad aumentare le conoscenze 4.0 delle risorse umane già presenti, e si stanno organizzando per sviluppare corsi di formazione specifici. Tanto che il 30% delle imprese ha già svolto, o intende avviare nei prossimi 12 mesi, percorsi di formazione interni all’azienda. Ovviamente su temi relativi all’utilizzo delle nuove tecnologie.

Questo è quanto emerge dai test di autovalutazione sulla maturità digitale di oltre 2.800 imprese.

Formazione su big data, analytics e cloud

I dati dei test, effettuati sul portale delle Camere di commercio, sono stati elaborati da Unioncamere tramite il sistema informativo Excelsior. Secondo le rilevazioni, lo scorso anno il 34,2% di oltre 4 milioni di ricerche di personale programmate si è indirizzata verso profili professionali con competenze 4.0. E le aziende che hanno già avviato percorsi formativi interni, riporta Ansa, si sono concentrate principalmente sulle tecnologie per la gestione dei dati. Nel 54 % dei casi i corsi infatti hanno riguardato soprattutto big data, analytics, cloud, mentre solo il 21 % dei casi ha attuato formazione su tecnologie hardware, come la robotica o la stampa 3.D.

Abilità digitali di base richieste al 57,7% dei profili in entrata

Oltre alle competenze 4.0 ai candidati le aziende richiedono innanzitutto le capacità informatiche di base, ritenute caratteristiche ormai imprescindibili per affrontare i cambiamenti prospettati dalla digital transformation, Nel 2017 la competenza che ha registrato la maggiore frequenza di richiesta riguardava proprio l’utilizzo delle tecnologie internet e la gestione degli strumenti di comunicazione visiva e multimediale, pretese dal 57,7% dei profili in entrata. Il 50,9% delle aziende chiede inoltre ai neoassunti la capacità di utilizzare linguaggi matematici e informatici per organizzare e valutare informazioni qualitative e quantitative.

Quasi 33 milioni di euro in voucher per le Pmi 4.0

“Le tecnologie sono un fattore strategico per la crescita, soprattutto delle piccole imprese, ma è importante agire rapidamente”, afferma il segretario generale di Unioncamere Giuseppe Tripoli. Per questo motivo le Camere di commercio, insieme a i Pid (la rete dei punti di impresa digitale realizzata all’interno del Network impresa 4.0), hanno già coinvolto più di 10 mila aziende italiane con eventi informativi e self-assessment. E hanno stanziato quasi 33 milioni di euro in voucher, destinati al processo di “trasfomazione digitale” delle Pmi.

“In prospettiva – aggiunge Tripoli – entro il 2019 contiamo di raggiungere altre 20 mila imprese, e mettere a disposizione ulteriori 12 milioni di euro”.

Distributore d’acqua per ufficio IWM | Qualità e convenienza

Offrire a tutti i dipendenti la possibilità di poter bere liberamente durante l’orario di lavoro, è un gesto che mostra vicinanza da parte dell’azienda e voglia di offrire ai lavoratori tutte le soluzioni in grado di determinare un certo livello di benessere all’interno dell’ambiente di lavoro. Se fino a ieri si utilizzava la classica acqua dei boccioni per consentire a tutti di potersi dissetare, oggi si preferisce individuare soluzioni più pratiche e che consentano di usufruire di costi di gestione più bassi, con particolare riferimento al prezzo al litro proposto, e certamente una maggiore facilità di accesso all’acqua considerando che i boccioni sono pensanti ed ingombranti. L’alternativa efficace e conveniente è oggi rappresentata dal distributore d’acqua per ufficio IWM, che offre ai dipendenti la possibilità di poter bere liberamente scegliendo tra acqua liscia, gasata, fredda o calda a proprio piacimento, con del ghiaccio se lo si preferisce.

Il vantaggio per le aziende nell’utilizzare questo impianto di ultima generazione risiede sicuramente nella comodità di accesso all’acqua rispetto i pesanti ed ingombranti boccioni, ma anche costi di approvvigionamento più bassi considerando che i dispenser IWM prelevano direttamente l’acqua della rete, la quale ha notoriamente un costo più basso. Questa viene filtrata e trattata così da eliminare ogni tipo di impurità, e consentire a tutti di bere un’acqua perfettamente bilanciata e personalizzata in base ai propri gusti. Parliamo dunque di un impianto in grado di coniugare convenienza, qualità e facilità di utilizzo, ragion per cui è oggi sempre più adottato all’interno di uffici e aziende di ogni tipo. I gestori dell’area in cui l’impianto viene collocato non dovranno farsi carico di alcuna opera di manutenzione perché saranno gli stessi tecnici IWM ad apportare gli interventi di controllo necessari nel corso dell’anno, così da garantire sempre la massima efficienza dell’impianto.

Roma regina dell’estate, ad agosto 2018 oltre 1 milione di arrivi

Ad agosto Roma supera il milione di visitatori, e taglia il traguardo con 1.018.288 arrivi e 2.577.8003 presenze. Una crescita, rispettivamente, del +3,45% e del +3,25% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Di cui significativa è l’incidenza dei visitatori stranieri: secondo dati Ebtl, Ente Bilaterale Territoriale Turismo Regione Lazio, gli arrivi stranieri sono stati 815.332 e 2.116.040 le presenze.

“Nel solo mese di agosto il tasso d’internazionalizzazione della domanda turistica capitolina è schizzato all’82,09% – dichiara Carlo Cafarotti, Assessore allo Sviluppo economico, Turismo e Lavoro di Roma Capitale -. Stiamo polarizzando sempre più visitatori provenienti da mercati emergenti, in particolar modo dalla Cina”, entrata ufficialmente nella top ten dei turisti stranieri a Roma.

A settembre-ottobre più turisti cinesi

Secondo le prenotazioni effettuate nelle strutture alberghiere della capitale nei mesi di settembre-ottobre i cinesi a Roma aumenteranno del 4% (arrivi) e del 5% in termini di presenze. Entro il 2020 la Cina sarà il Paese con il maggior numero di turisti all’estero. “Noi vogliamo che scelgano noi – sostiene Cafarotti -. In tal senso, lavoriamo a stretto contatto con l’Aeroporto di Fiumicino, gatheway europeo per la Cina, con le Associazioni di settore e con i nostri professionisti di filiera”.

Non meno importante la nuova sinergia stabilita con il Programma europeo International Urban Cooperation, che vedrà Roma e tre città cinesi impegnate nello scambio integrato su temi di smart city, mobilità, efficienza energetica, sviluppo e turismo.

La performance migliore la stabilisce il lusso

Trend positivo anche per la fascia del lusso, che rispetto al mese di agosto 2017 registra un aumento del 4,68% (arrivi), e del 4,64% in fatto di presenze. Di gran lunga la miglior performance di settore, riferisce Askanews.

Più turisti a Roma, quindi, e anche di qualità. “Stiamo modellando la nostra offerta in base all’analisi dei flussi e al target di visitatori che si va delineando nella capitale – spiega ancora Cafarotti -. Il viaggio a Roma è esperienziale, può essere ritagliato su misura a seconda delle diverse esigenze di ognuno. Di qui, i nostri percorsi dell’arte, del gusto, della moda, del verde o semplicemente la nostra Roma per famiglie”.

La Capitale traina il comparto a livello nazionale

“Di qui, soprattutto, la nostra attenzione alla specializzazione della filiera dell’accoglienza e alla cura degli itinerari proposti – puntualizza l’Assessore -. Perché la capitale, regina delle città d’arte e traino di comparto anche nazionale, fa da apripista alla valorizzazione di tutto il territorio circostante. Sempre più visitatori, giunti a Roma, colgono l’occasione di visitare altri luoghi del Lazio – afferma Cafarotti -. Il nostro impegno in questo è totale, certi che la messa a sistema di mezzi, strategie e risorse, resti il modo più efficace per valorizzarle tutte”.

Sprecare meno, la parola d’ordine degli italiani in casa

Un approccio virtuoso ed ecosostenibile verso la propria abitazione permette di tutelare l’ambiente, ma anche di ottenere un risparmio economico  significativo. Gli italiani l’hanno capito, tanto che l’82% dei nostri connazionali dichiara di seguire un comportamento attento alla sostenibilità ambientale all’interno delle proprie mura domestiche. È quanto emerge dall’ultima ricerca dell’Osservatorio Sara Assicurazioni, la compagnia assicuratrice ufficiale dell’Automobile Club d’Italia. Gli italiani sono sempre più consapevoli, al punto che più di uno su tre (39%) si dice persino disposto a investire in interventi edilizi per riqualificare la propria abitazione e renderla così più efficiente.

Spegnere le luci quando non si è in casa e utilizzare lampadine a Led

Tuttavia, per limitare gli sprechi e gestire al meglio i consumi, oltre ai veri e propri lavori di ristrutturazione si possono anche adottare piccoli accorgimenti e attenzioni nei gesti di tutti i giorni, riporta Adnkronos. Ad esempio, molti ormai sanno che diminuire il consumo di energia fa bene all’ambiente oltre che alle bollette. Il 67% degli intervistati, infatti, spegne luci e dispositivi elettronici quando non è in casa, o quando non si trova all’interno della stanza, mentre il 59% sostituirebbe le vecchie lampadine a incandescenza con lampadine a Led, che possono durare da 8 a 10 volte in più e consumano molto meno.

Il 90%) degli italiani utilizzerebbe fonti rinnovabili per le proprie abitazioni

Il 51% degli intervistati, inoltre, preferisce acquistare elettrodomestici di classe energetica elevata, mentre il 36% ha dichiarato di fare un uso razionale del condizionatore. La sensibilità verso l’ambiente si conferma anche in tema di fonti di energia: quasi la totalità degli italiani (90%) utilizzerebbe fonti rinnovabili per le proprie abitazioni, da quella solare a quella geotermica.

E alla domanda se la domotica possa rappresentare un alleato valido per risparmiare energia, il 93% degli intervistati risponde affermativamente. Pur con alcune perplessità legate alla difficoltà di utilizzo, e sul fatto che ancora non sia sufficientemente diffusa.

L’acqua, un bene prezioso da preservare

Anche per quanto riguarda i consumi idrici gli italiani si dimostrano attenti: il 69% degli intervistati preferisce infatti la doccia al bagno, il 59% adotta accorgimenti per utilizzare l’acqua in modo razionale e il 37% ritiene utili i dispositivi frangi getto nei rubinetti. Secondo la ricerca, infine, l’attenzione dei connazionali si concentra anche sul tema dell’inquinamento idrico, tanto che quasi un italiano su tre (27%) dichiara di preferire detersivi ecosostenibili proprio in virtù del loro minore impatto ambientale.

Tre reati ambientali ogni ora: la fotografia dell’ecomafia

Rifiuti, edilizia, agroalimentare, ittica, racket di animali e ristorazione i settori incriminati di appartenere al grande gruppo dei “criminali” ambientali, con record di arresti a dir poco stellari.

Le cifre choc del Rapporto Ecomafia 2018

Dal Rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente spiccano, infatti, 538 ordinanze di custodia cautelare emesse per reati ambientali nel 2017 (139,5% in più rispetto al 2016), regolamentate dalla legge 68, perno delle inchieste su traffici illegali e sequestri e conseguenti denunce.

Risulta quindi determinante l’applicazione della legge 68 e l’apertura di inchieste  sui traffici illegali di rifiuti, che sono all’origine dell’incremento registrato nel 2017 degli illeciti ambientali, ben 30.692 (+18,6% per cento rispetto all’anno precedente, per una media di 84 al giorno, più o meno 3,5 ogni ora), del numero di persone denunciata (39.211, con una crescita del 36%) e dei sequestri effettuati (11.027, +51,5%).Più che reati, di fatto, si tratterebbe piuttosto di azioni delittuose, come affermato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.

Le proposte del ministro dell’Ambiente

Tra le sue proposte infatti, oltre a puntare a una maggiore efficacia applicativa, vi è l’istituzione di “un fondo unico di garanzia ambientali”, cui si aggiunge il sequestro a fini di confisca allargato per chi commette illeciti ambientali. “Chi commette un reato ambientale e non sa giustificare i proventi della propria attività, allora subisce la confisca dei beni. La legge esiste già, basta linkarla all’ambiente e dare tutto al fondo unico” ha detto all’AdnKronos Costa.

Al Centro Sud la maggior parte delle infrazioni

Secondo i dati, apparterrebbero al Centro Sud le cinque regioni a tradizionale insediamento mafioso con all’attivo il 44% delle verbalizzazioni per infrazione. Cima dell’iceberg la Campania, seguita dalla Sicilia, dalla Puglia, dalla Calabria e dal Lazio.

L’identikit dei reati

Il presidente di Legambiente Stefano Ciafani spiega come i numeri del rapporto Ecomafia 2018 mostrino i “passi da gigante fatti grazie alla nuova normativa”: in un anno sono stati effettuati 158 arresti per i delitti di inquinamento ambientale, disastro e omessa bonifica, con ben 614 procedimenti penali avviati, 538 ordinanze di custodia cautelare, 11.027 sequestri e 76 inchieste per traffico organizzato di rifiuti. Ed è proprio quest’ultimo il settore dove si registra il numero più alto di illeciti, in particolar modo con finte operazioni di trattamento e riciclo. Tra le tipologie di rifiuti predilette dai criminali svettano i fanghi industriali, le polveri di abbattimento fumi, i RAEE, i materiali plastici, gli scarti metallici (ferrosi e non), carta e cartone.

In Italia Amazon supera Google come brand più influente nel 2018

Amazon diventa il brand più influente del 2018, e spodesta Google dalla prima posizione. E nella classifica The Most Influential Brands 2018 di Ipsos quest’anno sono due le new entry nella Top 10 dei marchi più influenti in Italia: PayPal, per la prima volta in classifica direttamente al quarto posto, e Ikea, che si piazza in decima posizione.

Anche quest’anno l’istituto di ricerche di mercato ha identificato i 100 marchi che sono in grado di influenzare le nostre vite secondo l’opinione di oltre 4.000 italiani. E che non solo rappresentano l’evoluzione del mercato, ma anche le nostre abitudini nella vita di tutti i giorni.

Facilitare i processi quotidiani è un valore per determinare l’influenza di un marchio

Il primo posto di Amazon e l’ingresso della società di pagamento digitale testimoniano che la facilitazione dei processi quotidiani è un valore determinante dell’influenza dei marchi. I big del Web infatti trionfano: al terzo posto in classifica c’è Whatsapp, al quinto Facebook, seguono al sesto Apple, poi Microsoft, Youtube e Samsung.

Ikea, dal canto suo, è l’unico brand non tech e non di servizi che riesce a raggiungere per la prima volta la Top 10. Il colosso svedese dell’arredamento si dimostra quindi maestro nello storytelling incentrato sulla libertà di scelta, che in questo caso diventa espressione della propria identità.

Fuori dalla Top 10 le aziende del food

Fuori dai dieci, per la prima volta, tutte le aziende del comparto cibo, che rimangono comunque nei posti alti della classifica generale. Questo grazie al grande valore che in Italia si attribuisce ancora al settore alimentare, e alla capacità di tali brand (Nutella, Parmigiano Reggiano ecc) ad aver costruito negli anni un forte legame nazionale con i consumatori.

Non a caso questi brand si piazzano molto in alto se si parla di Trustworthy (fiducia e affidabilità) e della Corporate Citizenship (impegno e ruolo sociale).

Entertainment e moda: Netflix e Zalando

Finita l’era dei palinsesti fissi, il settore tv e dei nuovi servizi collegati è in continua evoluzione. Il suo simbolo è Netflix, che nel giro di un anno ottiene un avanzamento record, dall’81a posizione del 2017 alla 26a di oggi: un balzo di 60 posizioni. Un’altra crescita significativa è quella di Spotify, piattaforma streaming musicale, che registra un salto in avanti di quasi 30 posti rispetto al 2017, riporta Askanews.

Tra le aziende del settore moda spicca Zalando, new entry al 29o posto. In questo caso il consumatore premia un servizio rapido, personalizzabile, con un ampio catalogo di offerta che permette grande libertà di scelta, e dà la possibilità di esprimere il proprio stile

Vivere con lentezza? Si può, basta rispettare 14 comandalenti

Riprendere il controllo della propria vita, riposarsi di più, non cedere alla corsa frenetica della tecnologia e dei ritmi lavorativi del nuovo millennio. In poche parole, imparare a vivere con lentezza. In Italia sono nate diverse associazioni che cercano di aiutare a vivere in maniera più rilassata e lenta attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione. Una di queste si chiama L’arte del vivere con lentezza, un progetto nato nel 1999 tra Pavia e Milano e diventato associazione nel 2005.

Oggi ne fanno parte molte persone, provenienti dai settori professionali più disparati: operai, artigiani, insegnanti, infermieri, giornalisti, casalinghe, studenti e addirittura preti.

 I 14 Comandalenti da rispettare per vivere meglio

Sul sito dell’associazione esiste un vero decalogo da seguire per rallentare i ritmi e fare pace con il proprio corpo e il proprio spirito. Sono i comandalenti, semplici consigli da seguire per cambiare stile di vita senza stravolgere le giornate e senza dover rinunciare a quello che si è costruito, con fatica, negli anni, riporta Agi.

Alzarsi senza fretta e non riempire troppo l’agenda della giornata

Il 1° comandalento consiglia di svegliarsi 5 minuti prima del solito per far colazione senza fretta. Una volta in coda nel traffico, o alla cassa di un supermercato (2°), evitare di arrabbiarsi, e magari usare questo tempo per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello.

3°: se si entra in un bar, ad esempio, ricordarsi di salutare il barista, gustare il caffè e risalutare barista al momento dell’uscita. 4°: scrivere sms senza simboli o abbreviazioni, magari iniziando con caro o cara…

5°: quando è possibile, evitare di fare due cose contemporaneamente, o (6°) di iscrivere noi o i nostri figli a una scuola o una palestra dall’altra parte della città. Ma soprattutto (7°), non riempire l’agenda della giornata di appuntamenti: impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto.

Andare a piedi e smettere di ripetere “non ho tempo”

Non è necessario correre per forza a fare la spesa (8°), e anche se potrebbe costare un po’ di più, ogni tanto andare al negozio sottocasa (9°). Scegliere di fare una camminata, invece di incolonnarsi in auto (10°), e di sera leggere i giornali al posto di fare zapping davanti alla tv (11°).

Durante i week-end evitare i viaggi e preferire la visita della propria città (12°). Se si dispone di 15 giorni di ferie, poi, meglio dedicarne 10 alle vacanze e utilizzare i rimanenti come decompressione pre o post vacanza (13°).

Ultimo comandalento: smettere di ripetere”non ho tempo” (14°). Continuare a farlo non fa certo sembrare più importanti.

Un’azione concreta (e un hashtag) per oggi

Il tempo è un elemento che dovremo sempre più proteggere e preservare. E che dovremo poter donare agli altri. Così, nella giornata mondiale della lentezza, è stato lanciata l’iniziativa #donoiltempo per provare a far dimenticare alle persone i propri incessanti desideri e doveri per dedicare un’azione nei confronti degli altri. l’invito è quello di raccontare, con un video, una foto o semplicemente una frase, l’impegno verso il prossimo. Quello che, tutti gli effetti, è un esperimento di cittadinanza attiva a chilometro zero.

Hotellerie, anche la camera per i disabili può essere di design (e vendibile a tutti)

Si parla sempre più di turismo accessibile e, con questa definizione, si intende la possibilità per tutti di concedersi una vacanza, alle migliori condizioni. Quando si affronta l’argomento, si pensa a disabilità permanenti ma, più in generale, la parola accessibilità comprende anche disabilità temporanee che potrebbero coinvolgere ognuno di noi: una gamba ingessata, ad esempio – ma pure persone anziane o mamme con bambini che quindi necessitano di servizi ad hoc. Fatte queste premesse, appare evidente che sono gli alberghi i luoghi di vacanza in cui maggiormente si devono mettere in pratica tutte quelle misure che rendono la struttura e le camere pienamente accessibili.

Cosa dice la legge

In Italia, la legge che regolamenta l’accessibilità dei locali che offrono servizi al pubblico risale all’ormai lontano 1989 ed è quindi datata.  Si tratta della legge n. 13 del 1989 che, entrando nel merito, fa riferimento al Decreto Ministeriale 236 dello stesso anno. La norma ha sostanzialmente introdotto tre principi: l’accessibilità, la visitabilità e l’adattabilità. In particolare, è importante capire cosa si indende, legalmente, anche per accessibilità: si tratta della condizione in cui l’immobile è totalmente fruibile anche alle persone su sedia a ruote. Insomma, gli alberghi devono rispettare le indicazioni previste dal Decreto Decreto Ministeriale 236 per fregiarsi del titolo di accessibili. In particolare, l’art. 5 riporta: “1.3. Ogni struttura ricettiva (alberghi, pensioni, villaggi turistici, campeggi, ecc.) deve avere tutte le parti e servizi comuni ed un determinato numero di stanze accessibili anche a persone con ridotta o impedita capacità motoria. Tali stanze devono avere arredi, servizi, percorsi e spazi di manovra che consentano l’uso agevole anche da parte di persone su sedia a ruote”.Ma questo non significa che le stanze degli hotel, e in particolare i bagni, debbano trasformarsi in ambienti dall’aspetto “medicale”. Tutt’altro.

Bello e funzionale significa vendibile

Fermo restando che una struttura ricettiva è giustamente obbligata ad attrezzare ad hoc alcune stanze per accogliere persone con disabilità, non è detto né scritto da nessuna parte che queste camere debbano perdere in bellezza e design. La funzionalità può infatti benissimo coniugarsi con l’estetica: e dovrebbe essere proprio così, altrimenti le camere allestite per chi ha una disabilità rischierebbero di essere vendute con maggior difficoltà ai clienti cosiddetti normodotati. E un albergo vive, e fa business, solo e soltanto se le camere sono piene.

Come scegliere il fornitore giusto

L’ambiente della camera d’hotel più delicato in questo ambito è sicuramente il bagno, che deve rispettare una serie di parametri in termini di spazi, dimensioni e accessibilità anche per chi è su una sedia a ruote. Ma devono anche essere dei locali ben curati e funzionali, così da essere completamente sicuri e godibili da chiunque. Per essere sicuri di realizzare ambienti di alta qualità e soprattutto in linea con le più moderne tendenze del design, un nome di riferimento nel mondo dell’hotellerie è Mediclinics, azienda che produce asciugamani elettrici, asciugacapelli e a una vasta gamma di accessori, compresa una selezione di essenziali barre di sostegno per disabili. Si tratta di prodotti in acciaio, dalle linee moderne e piacevoli, disponibili in diverse forme e misure per qualsiasi necessità, inclusi i seggiolini ribaltabili per installazione in doccia. Oltre a essere belli, tutti questi accessori sono conformi alle normative dedicate ADA e UNE41523.

La gestione della rilevazione presenze dei dipendenti

La rilevazione delle presenze dei dipendenti all’interno dei locali nei quali si svolge l’attività lavorativa è di grande importanza per più di un motivo. Su tutti, è da considerare l’aspetto relativo alla sicurezza nel caso in cui si verifichi una emergenza tale da richiedere l’evacuazione immediata dei locali: in situazioni di questo tipo, è fondamentale sapere esattamente quanti lavoratori abbiano già abbandonato i locali e soprattutto quali dipendenti si trovino invece ancora in sede, per favorire le operazioni di soccorso da parte delle autorità preposte. In seconda analisi, poter registrare giorni e orari di ingresso ed uscita dei lavoratori consente di poter effettuare in maniera più efficace la gestione del personale, il che è una necessità di aziende grandi e piccole. Oggi è ancora una volta la tecnologia più avanzata a consentire a realtà imprenditoriali di ogni tipo di poter effettuare in maniera infallibile la rilevazione presenze all’interno dei locali nei quali si svolgono le quotidiane attività lavorative.

I sistemi progettati e commercializzati da Cotini srl consentono infatti di controllare gli accessi e rilevare le presenze in maniera efficace e commisurata alle esigenze di ciascuna realtà aziendale. Mediante particolari lettori di badge, nonché lettori biometrici in grado di riconoscere la biometria del volto o le impronte digitali, è possibile registrare gli accessi e tutti i dati da passare poi all’ufficio che si occupa delle paghe, velocizzando così i tempi di lavoro e risparmiando risorse. Grazie ad un software specifico come Sfera Cloud inoltre, i dipendenti possono non solo vedere il proprio cartellino, ma anche inoltrare richieste di ferie o permessi. È possibile poi scaricare in maniera semplice tutte le timbrature dei dipendenti e creare dei report personalizzati che consentano di ottimizzare il lavoro. I sistemi di rilevazione presenze sviluppati da Cotini srl rappresentano dunque l’avanguardia del settore, strumenti in grado di migliorare la sicurezza e la qualità del lavoro di ogni realtà aziendale o commerciale.

Netflix: con 125 milioni di abbonati il titolo vola in Borsa

Il numero degli abbonati a Netflix vola, e arriva a un totale di 125 milioni. Grazie all’aumento di 7,4 milioni di abbonamenti, di cui 5,5 milioni a livello internazionale, e 1,9 milioni negli Stati Uniti, i risultati del colosso della tv in streaming spingono il titolo in Borsa, dove arriva a guadagnare l’8% a 333,98 dollari per azione, ai massimi storici.

Il balzo fa volare la capitalizzazione di mercato di 140 miliardi di dollari, anche se a spingere i conti nei primi tre mesi, oltre alla crescita degli abbonamenti, è stato anche l’aumento dei prezzi, saliti del 14%.

 

Doppia conferma per il colosso dello streaming

Se le stime diffuse a gennaio indicavano una crescita netta di 6,35 milioni di utenti ne sono arrivati molti di più, con una crescita anno su anno del 43%. Per la piattaforma di streaming quindi è una doppia conferma: l’espansione internazionale ha spinto la crescita e il ritocco dei prezzi di fine 2017 non ha messo in fuga gli utenti. Anzi, il numero di abbonati è il dato che più ha sorpreso i mercati. E per il trimestre in corso Netflix stima di aumentare il numero degli abbonati di ulteriori 6,2 milioni, 1,2 negli Stati Uniti e 5 milioni all’estero.

Investimenti in contenuti per una piattaforma da Oscar

La società guidata da Reed Hastings nel primo trimestre 2018 ha vinto il suo primo Oscar con il documentario Icarus, e quest’anno prevede di spendere fino a 8 miliardi di dollari in contenuti, grazie anche ai nuovi talenti acquistati, da Ryan Murphy (il creatore di Glee, American Horror Story e Nip/Tuck), ingaggiato per 300 milioni di dollari, alla regina del piccolo schermo Shonda Rhimes. Netflix ha poi ribadito l’impegno a produrre serie internazionali, come la spagnola  La Casa de Papel (La casa di Carta), diventata la più vista di sempre tra quelle non in lingua inglese.

Il mercato Usa resta il più remunerativo e non è ancora saturo

Da un parte il Paese d’origine resta il più remunerativo, perché ha margini più alti ed è da lì che arriva ancora la maggior parte del fatturato. Negli Stati Uniti gli abbonati infatti sono meno (56,7 milioni) che all’estero, ma fanno incassare di più (1,82 miliardi). Per platea e prospettive di crescita, però, Netflix punta sui mercati internazionali, che contano 68,29 milioni di abbonati, per 1,78 miliardi di incasso.

Il prossimo trimestre quindi Netflix dovrebbe abbandonare lo status di impresa “domestica”. E secondo le previsioni dovrebbe arrivare dai mercati esteri oltre il 50% del fatturato