Vivere con lentezza? Si può, basta rispettare 14 comandalenti

Riprendere il controllo della propria vita, riposarsi di più, non cedere alla corsa frenetica della tecnologia e dei ritmi lavorativi del nuovo millennio. In poche parole, imparare a vivere con lentezza. In Italia sono nate diverse associazioni che cercano di aiutare a vivere in maniera più rilassata e lenta attraverso campagne di sensibilizzazione e informazione. Una di queste si chiama L’arte del vivere con lentezza, un progetto nato nel 1999 tra Pavia e Milano e diventato associazione nel 2005.

Oggi ne fanno parte molte persone, provenienti dai settori professionali più disparati: operai, artigiani, insegnanti, infermieri, giornalisti, casalinghe, studenti e addirittura preti.

 I 14 Comandalenti da rispettare per vivere meglio

Sul sito dell’associazione esiste un vero decalogo da seguire per rallentare i ritmi e fare pace con il proprio corpo e il proprio spirito. Sono i comandalenti, semplici consigli da seguire per cambiare stile di vita senza stravolgere le giornate e senza dover rinunciare a quello che si è costruito, con fatica, negli anni, riporta Agi.

Alzarsi senza fretta e non riempire troppo l’agenda della giornata

Il 1° comandalento consiglia di svegliarsi 5 minuti prima del solito per far colazione senza fretta. Una volta in coda nel traffico, o alla cassa di un supermercato (2°), evitare di arrabbiarsi, e magari usare questo tempo per scambiare due chiacchiere con il vicino di carrello.

3°: se si entra in un bar, ad esempio, ricordarsi di salutare il barista, gustare il caffè e risalutare barista al momento dell’uscita. 4°: scrivere sms senza simboli o abbreviazioni, magari iniziando con caro o cara…

5°: quando è possibile, evitare di fare due cose contemporaneamente, o (6°) di iscrivere noi o i nostri figli a una scuola o una palestra dall’altra parte della città. Ma soprattutto (7°), non riempire l’agenda della giornata di appuntamenti: impariamo a dire qualche no e ad avere dei momenti di vuoto.

Andare a piedi e smettere di ripetere “non ho tempo”

Non è necessario correre per forza a fare la spesa (8°), e anche se potrebbe costare un po’ di più, ogni tanto andare al negozio sottocasa (9°). Scegliere di fare una camminata, invece di incolonnarsi in auto (10°), e di sera leggere i giornali al posto di fare zapping davanti alla tv (11°).

Durante i week-end evitare i viaggi e preferire la visita della propria città (12°). Se si dispone di 15 giorni di ferie, poi, meglio dedicarne 10 alle vacanze e utilizzare i rimanenti come decompressione pre o post vacanza (13°).

Ultimo comandalento: smettere di ripetere”non ho tempo” (14°). Continuare a farlo non fa certo sembrare più importanti.

Un’azione concreta (e un hashtag) per oggi

Il tempo è un elemento che dovremo sempre più proteggere e preservare. E che dovremo poter donare agli altri. Così, nella giornata mondiale della lentezza, è stato lanciata l’iniziativa #donoiltempo per provare a far dimenticare alle persone i propri incessanti desideri e doveri per dedicare un’azione nei confronti degli altri. l’invito è quello di raccontare, con un video, una foto o semplicemente una frase, l’impegno verso il prossimo. Quello che, tutti gli effetti, è un esperimento di cittadinanza attiva a chilometro zero.