Rientro in ufficio, c’è tutto un galateo da adottare

Lo smartworking “a tappeto”, con il normalizzarsi della situazione sanitaria, sembra destinato a terminare per moltissimi lavoratori italiani. E, anche se il rientro in sede non sarà totale, sono comunque moltissime le persone che dovranno rientrare alla propria scrivania, magari combinando giornate in presenza con l’home working. Certo è che, dopo circa due anni, non è davvero facile riabituarsi a questa ritrovata normalità. Ecco quindi che gli esperti hr di InfoJobs, la piattaforma leader in Italia per la ricerca di lavoro online, hanno stilato un piccolo galateo del rientro in ufficio, con poche e semplici indicazioni per “ri-abituarci” a vivere in un contesto lavorativo non più confinato fra le mura domestiche, ma che non può prescindere dalla coesistenza con la dimensione online. La prima regola, riferisce Adnkronos, è che serve organizzazione e, se la la modalità di lavoro è ibrida, servono pianificazione, flessibilità e rispetto delle esigenze di tutti. L’organizzazione del lavoro, soprattutto di team, dovrà necessariamente conciliare le esigenze di chi lavora da remoto e di chi è presente in ufficio, pianificando con attenzione orari e spazi e utilizzando al massimo le opportunità della tecnologia, con un approccio flessibile alla gestione dei contrattempi, piccoli e grandi, che possono inevitabilmente presentarsi.

Occhio all’outfit e al savoir faire

Altrettanto importante è l’outfit, che deve essere consono al luogo e al ruolo: addio perciò a tute e pigiami sfoggiati durante il lavoro casalingo. Anche se è vero che ciò che conta è il rendimento, il look da ufficio rimane ciò che cattura lo sguardo al primo impatto, sebbene il 69% degli intervistati non ritenga che l’abito possa incidere sulla produttività. Venendo alle regole successive, InfoJobs sottolinea l’importanza del rispetto, per se stessi e gli altri. In primis, occorre essere ligi con l’orario di lavoro: per ciò che concerne l’organizzazione in ufficio, vanno considerati il più possibile gli orari “standard”. Se si tratta di un’eccezione o di una emergenza, si può anche sforare, ma meglio attenersi alle ore canoniche. Ancora, bisogna tenere a mente che la propria postazione di lavoro non è un’isola. Occhi quindi al tono della voce: ci sono colleghi (e capi) ed è preferibile adottare un tono di voce adeguato, per non disturbare ma anche per mantenere riservate le proprie conversazioni. Stesso discorso per chi parla dall’altra parte dello schermo: le cuffie in ufficio non sono un optional, ma la base del rispetto. Per stare insieme, poi, pause caffè o pranzi, sempre nel rispetto delle regole della nuova normalità, sono momenti preziosi di confronto con i colleghi. Permettono di esplorare la persona, oltre il professionista, di creare legami che possono poi sfociare in amicizie, ma anche di risolvere a quattr’occhi dubbi e problemi di lavoro. Privacy: la postazione di lavoro non è la scrivania di casa. Meglio far attenzione a non lasciare oggetti personali, documenti riservati o pc attivi, soprattutto in open space o scrivanie in condivisione. 

Lavorare anche divertendosi

La lista delle buone norme di galateo prosegue evidenziando che è meglio non fare sguardi rilevatori: non si è più protetti dallo schermo del computer di casa, ma si è in un ambiente condiviso, anche davanti a una telecamera durante le riunioni o le call. Infine, sì al bilanciamento comunque fra vita privata e professionale, sempre grazie una buona organizzazione, e soprattutto sì alla passione, fondamentale per avere successo in ogni tipo di lavoro.