La tavola della quarantena: più frutta e verdura, ma anche dolcetti consolatori

Lockdown all’insegna dei cibi sani: durante le settimane trascorse in casa, gli italiani hanno mangiato “bene”, aumentando il consumo di frutta e verdura. Ma, pur in questo quadro salutista, i nostri connazionali si sono concessi anche qualche sfizio consolatorio, rappresentato da dolci e un bicchiere di vino. La fotografia della tavola tricolore durante il blocco emerge dall’Osservatorio sulle Eccedenze, sui Recuperi e sugli Sprechi Alimentari del Crea Alimenti e Nutrizione, che ha condotto un’indagine nazionale su un campione di quasi 3mila persone, per analizzare come la quarantena abbia cambiato l’alimentazione quotidiana.

Cibi sani in quantità, ma anche nuove abitudini

Come rivela il rapporto, durante la quarantena gli italiani (o meglio, quelli del campione coinvolto nell’indagine) hanno dichiarato di aver aumentato il consumo di alimenti sani: verdura (il 33%), frutta (il 29%), legumi (il 26,5%), acqua (il 22%), olio extravergine d’oliva (il 21,5%). In contemporanea, però, il 44,5% dei nostri connazionali ha ammesso di aver mangiato più dolci e il 16% di aver bevuto più vino. Ma, oltre a riservare più cura  alla salute, molti italiani hanno scelto di utilizzare questo periodo per sperimentare nuovi cibi (40%) e nuove ricette (31%), migliorando le proprie abitudini alimentari (24%) e maturando abitudini ecosostenibili (fare la raccolta differenziata 86%, conservare e consumare alcuni alimenti acquistati in eccesso 83%, oppure mangiare tutto, inclusi gli avanzi 80%).

Qualche chilo in più, ma comportamenti virtuosi

Ovviamente, fra buona tavola e impossibilità di frequentare la palestra o il campo da calcetto, molti italiani hanno messo su qualche chiletto. Il 44% degli intervistati, infatti, è aumentato di peso per il maggiore apporto calorico, correlato ad una minore attività fisica, che ha riguardato il 53% del campione. Così ora il 37% degli intervistati ha dichiarato l’intenzione di voler mettersi a dieta. “Le limitazioni imposte dalla quarantena non hanno avuto effetti totalmente negativi sull’alimentazione”, spiega la coordinatrice dell’Osservatorio, Laura Rossi, precisando che “a fronte dell’aumento di comfort food (dolci), abbiamo però anche maggiori quantità di frutta, verdura e soprattutto legumi con +26,5% e di olio di oliva +22%”. Si tratta in realtà di dati in linea con quelli del carrello della spesa degli italiani nel primo trimestre del 2020 e che indicano che il tempo trascorso in cucina è stato orientato alla preparazione di piatti con ingredienti salutari. Insomma, abbiamo imparato non solo a impastare e cucinare, ma anche a mangiare meglio: una buona notizia in un periodo complicato.