Il 2021 sarà l’anno del Marketing Emotivamente Intelligente

Molti sviluppi a cui assisteremo sono guidati o sono stati accelerati dalla pandemia legata al Covid-19. Oggi il mondo è molto diverso rispetto a com’era alla fine del decennio precedente, e per i marchi i tempi sempre più stretti significano un maggiore bisogno di intelligenza emotiva, quindi, devono ascoltare e capire come si sentono i loro consumatori e aiutarli a navigare nel nuovo mondo attraverso prodotti, servizi e azioni. È quanto emerge dal Report Carat Trends 2021 – The Year of Emotionally Intelligent Marketing, che esamina le tendenze dei media nel 2021 e le tendenze sociali di lungo periodo, quelle che plasmeranno gli anni ’20.

Dal remote first al The Donut Problem

Tra le tendenze sociali a lungo termine è emerso che non abbiamo più paura di perderci qualcosa (Fear of Missing Out), abbiamo paura di uscire (Fear of Going Out), stiamo vivendo vite molto più distanti, costringendo i marchi a progettare prodotti e servizi “remote first”. Sembra poi che abbiamo il cosiddetto The Donut Problem, ovvero, ‘il problema della ciambella’: lavorare da casa significa che meno persone si spostano nel centro di paesi e città, creando nei centri urbani una forma ‘a ciambella’, con implicazioni significative per i media e la vendita al dettaglio.

Dalla ‘vita della fotocamera’ al Metaverse

La vita a distanza ha accelerato l’uso della realtà aumentata e dei codici QR, che utilizzano la fotocamera del telefono. Con l’aumento dell’utilizzo, queste tecnologie sono diventate molto più rilevanti. Ai media quindi chiediamo sempre più che siano responsible, e i marchi emotivamente intelligenti devono ascoltare i loro clienti e, sulla base di questo ascolto, decidere come esprimersi su argomenti diversi assicurandosi che i loro investimenti nei media riflettano questo. C’è poi un nuovo spazio, il Metaverse: il gaming si sta evolvendo in un luogo molto più sociale, con il potenziale per essere il principale social media per molti. Se stiamo già facendo acquisti sulle piattaforme social, quindi perché non farli nei giochi?

Valori e modalità operative restano progettati attorno all’essere umano

“Il mondo attuale è molto diverso da quello del decennio precedente. La pandemia legata al Covid-19 ha apportato moltissimi cambiamenti in un lasso di tempo particolarmente ristretto – commenta Piergiorgio Manuti, Managing Director di Carat Italia -. Per le marche, i tempi che stiamo vivendo significano un maggior bisogno di intelligenza emotiva: devono mettersi in ascolto per comprendere come si sentono i loro consumatori, e aiutare le persone a vivere il nuovo mondo attraverso i loro prodotti, servizi e azioni. I dati sono sempre più centrali nella way of working di Carat, ma i valori e le modalità operative restano progettati attorno all’essere umano, il cui studio è imprescindibile per valutare e definire le connessioni tra brand e pubblico”.