Italiani, popolo di viaggiatori per gusto

Cosa spinge gli italiani a muoversi? Nel 30% dei casi la gola. Proprio così: un nostro connazionale su tre ha infatti fatto almeno un viaggio motivato dall’enogastronomia negli ultimi tre anni. Il risultato è il frutto dell’analisi emersa dal ‘Primo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano’, che evidenzia quanto l’abbinata cibo e vino sia determinante nelle scelte di viaggio. Sotto l’egida dell’Università degli studi di Bergamo e della World Food Travel Association, con il patrocinio di Touring Club, Ismea Qualivita, Federculture e la collaborazione di Seminario Veronelli e The Fork- TripAdvisor, Roberta Garibaldi, esperta a livello nazionale e internazionale di turismo enogastronomico, ha coordinato l’Osservatorio e ha promosso la ricerca.

Gastromania motore dei viaggi

“Questo lavoro mette a fuoco un trend in forte ascesa. Risulta sempre più evidente come la ‘gastromania’ stia condizionando la scelta dei viaggi. Troviamo un rafforzamento su ogni fronte: ora gli italiani si muovono anche per cercare esperienze legate al cibo e al vino. Un atteggiamento sempre più simile a quello di molti stranieri” afferma Garibaldi.

L’attenzione da parte della politica

Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina, aggiunge: “C’è una domanda crescente di servizi per i turisti del cibo che va soddisfatta di più e meglio. È molto positiva la crescita dei viaggiatori che visitano i nostri territori alla scoperta delle ricchezze enogastronomiche. Serve ora aprirsi ancora di più, aggiungendo alla qualità e alla sostenibilità la parola multifunzionalità. La ricezione turistica, anche attraverso l’apertura delle strutture produttive ai visitatori, può diventare uno strumento essenziale per avvicinare produttori e consumatori, oltre che essere una voce di reddito aggiuntiva”.

L’importanza della formazione professionale

“Su questa strada  dobbiamo fare di più a partire dalla formazione professionale. Abbiamo bisogno di professionisti del cibo, che sappiano interagire anche con i turisti e i buyer stranieri. Il nostro impegno andrà avanti, come dimostrato di recente anche dalle nuove regole dell’enoturismo, che oggi rappresenta una delle chiavi più avanzate dell’agroalimentare italiano” specifica il ministro Martina.

Cosa amano gli enoturisti

Scendendo nei numeri del Rapporto, si evidenzia che il 63% dei turisti italiani, quando deve scegliere un viaggio, ritiene  importante anche la componente enogastronomica o la possibilità di effettuare esperienze tematiche. Le esperienze food più popolari, dopo il mangiare piatti tipici del luogo in un ristorante locale (indicata dal 73% dei turisti), sono visitare un mercato con prodotti del territorio (70%) e comprare cibo da un food truck (59%). Forte è pure l’interesse verso il beverage, non solo vino, ma anche birra locale.

Toscana, la regione più “golosa”

Sul fronte delle mete, la Regione che attrae maggiormente è la Toscana, ma piace anche il Sud con Sicilia e Puglia in testa.