I cittadini europei si fidano poco delle autorità pubbliche nella gestione dei dati sensibili

Oltre la metà dei cittadini europei non si fida delle autorità pubbliche quando si tratta di privacy e e di dati personali. Per la precisione, sono ben il 61% gli europei che storcono il naso all’idea di affidare i propri dati alle autorità: a dirlo è uno studio di Reboot Online, che ha analizzato gli ultimi dati della Commissione europea per scoprire quali cittadini europei si fidano meno delle autorità pubbliche (come governi nazionali e locali, forze dell’ordine, ecc) del loro paese in merito alla privacy. Tra i risultati dell’indagine, è emerso che sono gli spagnoli i più diffidenti, con una percentuale di scettici che arriva la 78%. Al secondo posto c’è l’Irlanda, dove il 73% delle persone è dubbioso su come le autorità pubbliche del paese possano gestire il loro dati. Belgio, Francia e Regno Unito si spartiscono insieme il terzo posto, ognuno con il 68% di cittadini che non ha fiducia nella capacità delle autorità pubbliche di controllare i dati in modo sicuro e diligente. Al quarto posto c’è la Bulgaria, dove il 67% dei cittadini non ha piena fiducia nella gestione dei propri dati da parte delle autorità pubbliche.

I più fiduciosi sono al Nord

Paesi Bassi, Cipro, Lituania e Polonia sono a metà della classifica: in questi paesi il 59% dei cittadini diffida delle modalità in cui le autorità pubbliche conservano e utilizzano i dati sensibili e si piazzano quindi al decimo posto. Dall’altro capo di questa singolare lista, al 19 ° posto, si trova la Finlandia: pare quindi che i suoi abitanti siano fiduciosi su come vengono gestiti i propri dati e la relativa privacy, tanto che solo il 29% non si fida delle capacità delle autorità pubbliche di “maneggiare” le informazioni sensibili. Appena sopra la Finlandia si colloca l’Estonia, al 18 ° posto, dove solo 2 cittadini su 5 non sono convinti che le autorità pubbliche del paese si occupino con competenza dei loro dati.

E’ anche “colpa” di chi non legge

Nonostante questa diffidenza, una recente ricerca di Addictivetips.com ha rilevato che un addirittura l’87% delle persone accetta le politiche sulla privacy senza leggerle. E’ invece molto saggio e prudente prendersi il tempo necessario per leggere le politiche sulla privacy dei siti web. Leggerle può aiutare a capire come un sito web utilizza le informazioni personali e se queste informazioni personali vengono condivise con terzi. Allo stesso modo, bisognerebbe diffidare dai siti che non hanno un’informativa sulla privacy, o che ne forniscono una versione poco chiara.